Opinioni diverse in ambito scientifico
La Cannabis è una pianta che, da sempre, pone in contrasto diverse ideologie in ambito scientifico. Certi studiosi identificano la pianta come unica specie, altri invece la identificano in più specie differenti. La controversia tra concezione monotipica e politìpica è ancora in corso e, nonostante la Cannabis sia una delle colture più diffuse al mondo, poco si conosce rispetto alla sua filogeografia e alle origini della sua coltivazione.
Prendiamo come esempio lo studio “Latitudinal Adaptation and Genetic Insights Into the Origins of Cannabis sativa L.” dell’Industrial Crops Research Institute, Yunnan Academy of Agricultural Sciences, Kunming, China e dell’Wageningen University and Research Plant Breeding, Wageningen University and Research, Wageningen, Netherlands. Questa ricerca su tassonomia, filogeografia e origini di addomesticamento, riconosce la Cannabis come genere monotipico sotto il nome di Cannabis Sativa e distingue 3 sottospecie tra cui Sativa, Indica e Ruderalis.
Le analisi dello studio
Lo studio ha analizzato le variazioni di sequenza di 5 regioni di dna di cloroplasti su 645 campioni di Cannabis (selvatici e “addomesticati”), identificando 3 aplogruppi (aplogruppo H,M,L e cioè gruppi che hanno un comune progenitore) che mostrano un distinto modello di gradiente latitudinale. I membri del gruppo H si sono distribuiti principalmente nelle regioni a nord del 40° parallelo Nord, i membri del gruppo L si trovano nelle zone a sud del 30° parallelo Nord, mentre i membri del gruppo M si sono distribuiti principalmente tra il 30° parallelo e il 40° parallelo Nord.
I marcatori di Dna dei cloroplasti e i metodi fileogeografici si sono rivelati strumenti utili per indagare diversi fattori tra cui: ciò che ha influito sulla distribuzione spaziale della Cannabis, fornire informazioni genetiche circa le popolazioni o i lignaggi, evidenziare le origini di addomesticamento e analizzare i processi storici della pianta.
Riassumendo, le analisi molecolari hanno rivelato che l’aplogruppo L, con il quale identifichiamo la Cannabis Sativa, oltre ad essere il lignaggio più antico, abbia avuto origine nelle regioni di bassa latitudine e, più precisamente, nell’odierna Asia Sud Orientale. Successivamente, le migrazioni delle varie civiltà, hanno portato la pianta ad adattarsi alle diverse caratteristiche climatiche di territori differenti.
Diversità tra specie
La Cannabis Sativa ha una struttura che si sviluppa in altezza arrivando molto spesso a superare i 3 metri, caratteristica dovuta alle zone in cui essa ha avuto origine. Parliamo di territori tropicali come Thailandia, Vietnam e Malesia, in cui le temperature calde e il clima umido favoriscono la proliferazione di batteri e muffe. Queste condizioni hanno aiutato la pianta ad evolversi in modo poter ricevere più aria possibile.
Anche la conformazione delle sue foglie è allungata e, al contrario di quelle della Cannabis Indica, la colorazione appare di un verde più chiaro. In quest’ultima invece, la struttura è decisamente diversa, molto più bassa e cespugliosa, la Cannabis Indica la ritroviamo crescere spontanea in zone come certi territori dell’India, del Nepal, dell’Afghanistan e del Pakistan con un clima ben diverso da quello tropicale. Le sue foglie, oltre ad essere di un verde più scuro sono anche più allargate e, il suo fusto è più spesso.
La Cannabis Ruderalis
La Cannabis Ruderalis invece, trova il suo habitat ideale nel clima rigido della Russia. Il suo nome infatti, vuole proprio evidenziare le sue caratteristiche di resistenza e adattabilità e, per questi motivi, viene principalmente utilizzata come pianta per creare ottimi ibridi con le altre varietà di Cannabis.
Le sue dimensioni sono ridotte rispetto a quelle delle altre due sottospecie e anche le foglie, strette e a 5 punte, sono diverse. In natura, la quantità di tetraidrocannabinolo (ovvero il principio attivo più comune quando si nomina la Cannabis, definito THC) è maggiore nella sottospecie Cannabis Sativa mentre, la Cannabis Indica è conosciuta per le sue elevate concentrazioni di Cannabidiolo (ovvero il principio attivo CBD).
La sottospecie Ruderalis invece, contiene livelli molto bassi di entrambi i principi attivi. Ovviamente, questi non sono i soli elementi presenti nelle varie sottospecie di Cannabis, ma sono i più conosciuti. Tutte le varietà di Cannabis hanno delle qualità straordinarie a prescindere dal loro nome. In futuro magari, si riuscirà a trovare un punto di incontro tra le differenti opinioni non solo riguardo alla sua classificazione ma anche riguardo alla sua posizione nella società; perché in fondo, l’unica che vogliamo, è una società che si basa sulla Cannabis.