L’etimologia della parola Cannabis

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Siamo società perché parliamo, gli esseri umani creano parole per andare incontro alla necessita di farsi capire dai propri simili. Proprio per questo motivo, è molto importane un’analisi accurata di ogni termine della nostra lingua per andare a capire come e perché si sia arrivati alla necessità di doverabbinare dei suoni a oggetti. In questo articolo vogliamo approfondire il concetto andando ad indagare l’etimologia della parola Cannabis.

Il primo presupposto per la creazione di una parola è la diretta necessità di utilizzare un qualcosa nella vita reale per trarne vantaggio, condividere felicità o per segnalare un pericolo. Le parole ovviamente si evolvono e gli uomini, hanno sviluppato diverse lingue per esprimersi, ma gli oggetti che stanno dietro alle parole sono sempre gli stessi. Banalmente “table”, “Tavolo” e “der Tisch” sono la stessa cosa.

Con questa impostazione mentale andiamo a capire perché diversi popoli nella storia abbiano avuto la necessità di dare un nome alla pianta che oggi conosciamo come Cannabis. Se c’è sempre stata necessità di dare un nome a questa pianta, indirettamente capirete che c’è sempre stato un vantaggio ad utilizzarla.

Quando nasce la parola Cannabis

La parola Cannabis nasce nel 1753, quando il medico, botanico, naturalista svedese Carl Nilsson Linnaeus, individuò e classificò la Cannabis Sativa come unica specie. Più avanti tra il 1783 e il 1785 (riportiamo questo questo range di tempo in modo da non affermare il falso poiché le fonti appaiono discordanti) il botanico, naturalista francese Jean-Baptiste Lamarck distinse la Cannabis Sativa da un’altra specie di Cannabis. Egli capì, grazie a dei campioni inviategli dal naturalista francese Pierre Sonnerat, che quest’ultima cresceva spontanea nei territori dell’India e nei paesi circostanti e la introdusse con il nome di Cannabis Indica.

Notò che la specie selvatica si differenziava da quella comunemente coltivata nei territori dell’Occidente, per via della forma delle sue foglie, dello stelo, del ciclo vitale e degli organi sessuali. Tra la fine dell’800’ e l’inizio del 900’ crebbe l’interesse da parte di botanici britannici nei confronti di questa pianta. Grazie al fatto che la Cannabis cresceva tra le le colonie inglesi, essi poterono studiarla direttamente sul luogo e, furono loro a respingere la distinzione tra le due specie proposta da Lamarck.

Fu il botanico inglese John Lindley a pubblicare Flora Medica, nel 1838, affermando di non vedere alcuna ragione per distinguere le diverse specie di Cannabis. Questa visione monotipica è rimasta dominante fino alla seconda metà del ventesimo secolo.

La Cannabis nell'antichità..

Tornando all’etimologia, come veniva chiamata la Cannabis nell’antichità? Secondo l’archeologo e assirologo britannico Reginald Campbell Thompson (1876 – 1941) che trascorse oltre 50 anni a decifrare 19000 tavolette cuneiformi assire recuperate dal sito archeologico di Kouyunjik, nelle antiche rovine di Ninive, la Cannabis era conosciuta come «azallu» in Accadico o Assiro Antico e «a.zal.la» in Sumero. Thompson notò inoltre, che tra queste 19000 tavolette di argilla, 660 relative a materiale medico, e altre 30 tavolette, menzionavano la Cannabis.

La ricercatrice Sula Benet (1903 – 1982), antropologa polacca specializzata nello studio di costumi e tradizioni giudaiche, credeva che la parola Cannabis avesse origine semitiche e che i semiti, avessero potuto diffondere la parola durante le loro migrazioni attraverso l’Asia Minore.

Cannabis e Antico Testamento

Nel 1980, i ricercatori etimologici dell’Università ebraica di Gerusalemme, collaborarono con la ricercatrice, sostenendo che la parola «kineboison» presente nell’Antico Testamento, significasse letteralmente ‘fiore di canapa’. Questo significa che gli studiosi ora riconoscono che l’olio della Santa Unzione conteneva anche estratti di Cannabis.

I ricercatori affermarono inoltre, che la Cannabis fosse presente nei testi originali ebraici e aramaici dell’Antico Testamento e venisse descritta come albero dell’incenso.

Secondo il professor Raphael Mechoulam, dell’università Ebraica di Gerusalemme, la parola Cannabis deriverebbe dalla parola greca «kannabis» che deriverebbe dalla parola araba «kunnab» derivata dalla parola siriaca «qunnappa» derivata dalla parola ebraica «pannag» derivata dalla parola sanscrita «bhanga» e dalla parola persiana «bang».

Grazie allo studio e alla traduzione di geroglifici egizi, sappiamo oggi che anche la civiltà dell’antico Egitto fosse a conoscenza delle proprietà della Cannabis e sappiamo che questa pianta veniva identificata con il nome «šmšm-t‘», pronunciato shemshemet. Oltre ad utilizzarla per ricavare cordami e tessuti, gli antichi egizi capirono le potenzialità della cannabis in campo medico. Numerosi papiri infatti, riporterebbero prescrizioni mediche dove viene citata la parola «šmšm-t‘», dal trattamento per gli occhi, all’utilizzo di shemshemet come antidolorifico e antinfiammatorio.

Anche nella società indiana, la quantità delle preparazioni medicinali che comprendono la Cannabis è impressionante. Una delle bevande più integrante e antica della società indiana è chiamata «bhang» ed è una combinazione di fiori di Cannabis, miele e spezie. E’ una bevanda che fa parte di questa cultura da oltre 4000 anni.

Nella medicina tradizionale Cinese

La Cannabis si intreccia anche con la lunga storia della cultura cinese dove la pianta prende il nome di «» (麻). La Cannabis ha avuto un ruolo fondamentale nella cultura cinese per lo sviluppo della filatura, della tessitura e della medicina ed era alla base dell’alimentazione insieme a riso, miglio, orzo e soia. Era considerata una delle 50 erbe fondamentali nella medicina tradizionale cinese poiché si poteva utilizzare qualsiasi parte di essa per ricavare medicamenti. Dobbiamo alla cultura cinese anche l’invenzione della carta di Cannabis, molto più resistente di materiali come il papiro e molto più economica da produrre.

Grazie alla via della seta, il sapere delle antiche civiltà cinesi si diffuse tra le popolazioni dell’odierna Europa che seppero sfruttarne la conoscenza a loro vantaggio soprattutto in campo nautico e medico.

In Conclusione

La Cannabis ha avuto per millenni un’ottima reputazione tra le civiltà di tutto il mondo. Nonostante venisse chiamata in modi differenti, essa è riuscita a farsi largo tra diverse culture che seppero usufruire delle sue proprietà senza pregiudizi, ignare del proibizionismo che sarebbe dilagato millenni dopo.

Siamo convinti che, nonostante le nostre conoscenze e tutta la tecnologia che caratterizza il nostro tempo, abbiamo ancora molto da imparare dagli antichi e dalla loro sapienza quindi, chiamatela pure come volete, ma abbiamo bisogno di riprendere le usanze dei popoli del passato poiché, se vogliamo vivere in modo sostenibile, questa pianta è più che mai necessaria e il suo utilizzo dovrebbe essere una delle nostre priorità.

Fonti

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